Avv. Ettore Nesi – ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICA UTILITÀ – Apposizione del vincolo espropriativo e partecipazione degli interessati

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Ai sensi dell’art. 11 d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, deve essere inviato l’avviso di avvio del procedimento al proprietario del bene su cui la P.A. intende apporre il vincolo espropriativo.

Ciò sia nell’ipotesi in cui debba essere adottata una variante allo strumento urbanistico generale per la realizzazione di una singola opera pubblica (cfr. lettera a) dell’art. 11, comma 1°, d.P.R. n. 327/2001); sia nell’ipotesi in cui il vincolo espropriativo discenda da atti diversi dagli strumenti urbanistici generali (cfr. lettera b) dell’art. 11, comma 1°, d.P.R. n. 327/2001, e cioè gli atti di cui all’art. 10 del medesimo T.U.).

Nel caso in cui il vincolo preordinato all’esproprio sia recato dall’atto di approvazione di un’opera pubblica, che dia vita a una variante urbanistica, e cioè a «una variante puntuale della disciplina urbanistica, ossia ad una variante destinata ad incidere non in generale sulla destinazione di un’area, ma in particolare sulla funzionalizzazione della proprietà incisa ad un preciso intervento pubblico. Tale intervento, proprio perché precipuamente diretto a segmenti proprietari ben identificabili, che vengono in tal modo gravemente differenziati rispetto al regime valevole per gli immobili contermini, impone, da un lato, un più preciso obbligo motivazionale (da ultimo, Consiglio di Stato, sez. IV, 15 aprile 2013 n. 2029) e, dall’altro, la necessaria partecipazione dei soggetti proprietari direttamente lesi (ex multis, Consiglio di Stato, sez. IV, 12 settembre 2013, n. 4517)» (Cons. St., Sez. IV, 20 dicembre 2013,  n. 6177).